L’arte di Carmelo Mangion potrebbe essere descritta come una rifrazione prismatica. La sua visione caleidoscopica non è classificabile attraverso un unico stile, un’unica atmosfera: nessuna particolare definizione renderebbe giustizia al suo lavoro.
Ci sono artisti che entrano sempre più nel profondo di un tema a loro caro, mentre altri che volano come api (per usare un termine steineriano) posandosi su ogni fiore che capita loro a tiro. Mangion è uno di quest’ultimi.