In Giappone le ceramiche raku sono molto quotate e ricercate, molte di queste sono delle vere e proprie opere d’arte e possono essere ammirate in musei e collezioni private.
Per la famosa cerimonia del tè ciò che veniva assaporato, oltre al tè stesso, era il bordo della tazza e la sua gradevole irregolarità al labbro, che rendeva unico ogni singolo sorso.
L’irregolarità dell’oggetto raku è una delle sue caratteristiche fondamentali, nonché la particolarità del colore dai riflessi cangianti.
L’oggetto, per acquisire tali caratteristiche viene estratto incandescente, a una temperatura di circa 1000°, e sottoposto a uno shock termico in quanto viene subito immerso in un recipiente pieno di truciolato di legno e foglie secche o carta; il contatto con questi materiali provoca l’accensione di fiamme che donano le tipiche colorazioni cangianti e i riflessi metallici. Tale processo si chiama riduzione.
La colorazione nera è dovuta a una riduzione totale mentre a seconda della quantità di ossigeno rimasta il colore varia su una scala di grigi o marroni.
La caratteristica peculiare di questa procedura è che ogni oggetto resta irripetibile, la sua forma e il suo colore risultano spesso anarchici e inaspettati.